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Accecati a chi. (Sulla polemica di Lotti con D’Alema)

Ho provato a scrivere un post più organico, ma non ci riesco. Dico solo una cosa, e la dico da elettrice del Pd, non dalemiana, e da persona che avrebbe molti argomenti personali da usare in pubblico, e non li usa. Sì, perché contrariamente a quello che potete pensare io non scrivo tutto quello che mi viene in mente, c’è ogni giorno un’enormità di cose che mi passano per la testa e non metto sui social: per rispetto di me stessa, prima di tutto.
Dico questo, dunque: che da Palazzo Chigi e da chi fa parte della classe dirigente di un paese e di un partito esca una dichiarazione come quello di Luca Lotti su Massimo D’Alema è uno schifo. Per la forma e per il contenuto: uno schifo. Non metto neanche il link, mi fa troppo schifo. Mi chiedo quanto male vogliamo fare a noi stessi, al nostro partito e alla politica, e quante macerie vogliamo lasciarci alle spalle, e perché nessuno si adoperi per fermare questa perdita dei freni inibitori e per contrastare quello che rivela.

Caro Lotti scusa, come fai a dire che Orsoni non è del Pd?

questo post è uscito anche su Huffington post
Caro Luca Lotti, scusami tanto. Ma come fai a dire che Giorgio Orsoni non è del Pd? Orsoni, il sindaco di Venezia. Quello che ha vinto le primarie, sostenuto dal Pd. E poi le elezioni, al primo turno, sostenuto e festeggiato da tutto il Pd. Uno dei mitici sindaci del Pd, hai presente? Quelli che volete fare senatori, per il cambiamento. Ma ora lungi da me rinfacciartelo, figuriamoci.
Non eri tu, scusa, il Luca Lotti che in segreteria (segreteria Epifani) da responsabile Enti locali caldeggiava “primarie aperte, apertissime”, sottintendendo che “quelli di prima” l’altra volta non le avevano aperte abbastanza? Ecco, volevo chiederti: chi è del Pd allora scusa? Solo chi ha la tessera è del Pd adesso? E come mai allora anche chi non ce l’ha, la tessera, partecipa alle primarie per eleggere il segretario del Pd, dove uno vale uno, e il voto di Orsoni conta come il mio, e come il tuo? Orsoni, ricorderai, ha partecipato da sindaco di Venezia alle primarie per il segretario del Pd, schierandosi apertamente per Matteo Renzi, ma ora lungi da me rinfacciartelo, figuriamoci. È che mi domando, e non capisco, se ora improvvisamente per essere del Pd si debba essere iscritti, e allora perché mai chi non è iscritto decide chi dev’essere il nostro segretario, se non è del Pd. Hai detto che non è del Pd perché “non è mai venuto alla direzione”, ma ti ricorderai che anche Matteo, quando era sindaco di Firenze, alla direzione non ci veniva, pur avendone diritto. Alla “seduta di autocoscienza” anzi. Non ci veniva. Eppure Matteo era un sindaco del Pd no?

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