Monthly Archives: April 2014

“Io sono De Mita. E non me ne sono andato dal Pd”

“Pronto?”. “Pronto. Io sono De Mita. Ho chiamato per ringraziarti”. Qualche giorno fa, tornando in treno dal week end di Pasqua, avevo scritto su questo blogghetto quello che mi aveva fatto pensare la notizia che Ciriaco De Mita stava pensando di candidarsi a sindaco di Nusco. E adesso è lui il numero privato che squilla sul cellulare. “Ho chiamato per ringraziarti, perché la simpatia umana mi colpisce, nonostante quello che si crede. L’hai scritto con il cuore, e con la testa di tuo padre”. “Ma noo con la mia testa, presidente, giuro!”. “Hai capito benissimo: perché ci vuole anche un po’ di cultura, per capire le cose”. (Sono figlia di un democristiano della sinistra demitiana, non abbastanza importante da raccomandarmi alle alte sfere, in ogni caso. Ma questo De Mita l’ha saputo molto dopo che mi aveva visto sgambettare per uffici stampa e giornali d’area, un bel po’ di anni fa).
Ma non vuole mica solo ringraziarmi, anche se ogni tanto lo ripete: “Ma io ho chiamato solo per ringraziarti”; vuole parlare. “Io non me ne sono andato dal Partito democratico. Io ho preso atto di essere stato estromesso. Ma tu l’hai scritto eh. Non me ne sono andato”. Com’è andata allora presidente?

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Caro Menichini, quanta propaganda (quando è troppo è troppo)

Questo articolo è uscito su Europa del 26 aprile 2014

Caro direttore,
Sarà che è il 25 aprile, o più modestamente sarà che quando è troppo è troppo: e il tuo editoriale di ieri, semplicemente, è troppo. Un politico può fare tutta la propaganda che vuole, ma un giornalista non può avallare e trasmettere ai suoi lettori l’idea che sia in corso uno scontro tra sostenitori del senato non elettivo (cambiamento) e sostenitori del senato elettivo (mantenimento del bicameralismo perfetto, salvaguardia dello stipendio e di tutto lo status quo): semplicemente perché non è così. La proposta Chiti non difende il bicameralismo perfetto e neanche l’elezione diretta dei senatori alle elezioni politiche com’è oggi; riduce il numero dei parlamentari in maniera ancora più incisiva della proposta Boschi e differenzia le competenze tra le due camere. Ma non mi interessa, perché non saprei e non voglio dire se sia meglio adottare un altro testo o emendare quello del governo. Sono valutazioni che spettano ad altri, e che altri faranno con più competenza. Certo che dipingendo la questione come fai tu diventa facile poi dire che “laggente lo vuole”, non trovi? (A proposito: tu conosci Vannino Chiti come lo conosco io. Davvero riesci a scrivere restando serio che si tratta di un uomo che “cerca visibilità”? La mia ammirazione per te è già grande, ma nel caso ne sarebbe accresciuta). (Continua qui)

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Perché De Mita sindaco di Nusco è un’idea che mi piace

Scusate, ma m’è preso proprio l’entusiasmo. Non so se è vero, ma gira un’agenzia che dice che Ciriaco De Mita, a ottantasei anni, fra qualche giorno potrebbe candidarsi a sindaco del suo paese un tempo famosissimo proprio in quanto tale, Nusco, provincia di Avellino. Nusco sì, l’ambiente dei suoi mille aforismi, lo sfondo dei mille aneddoti privati sulla sua vita, un’era geologica fa. Ho visto che qualcuno s’indigna ma niente: a me sembra una notizia meravigliosa, spero che lo faccia e vorrei abitare a Nusco per votarlo.
Provo a spiegare perché, sapendo che tutto tranne la vostra personale cortesia eccetera eccetera. Continua a leggere

Elogio di Marta, la bugia che salva la vita

I personaggi che preferisco nel Vangelo sono quelli non perfetti. Possibilmente, gli imbroglioni. Per questo adoro Marta. C’è questo racconto drammatico, incredibile, della resurrezione di Lazzaro. Lazzaro è un amico di Gesù. Le sue sorelle sono Maria, quella che ha lavato i piedi di Gesù e li ha asciugati coi suoi capelli, e Marta.

C’è un precedente, e Marta se lo ricorda bene. Una sera Gesù era lì a casa, e lei preparava la cena. Maria se ne stava seduta ai piedi di Gesù ad ascoltarlo parlare. Che è una cosa che gli uomini adorano, ma poi dopo un po’ che parlano gli viene fame. Marta lo sa, e un po’ si scoccia: e dice a Gesù insomma, vedi che mia sorella non mi aiuta. Così lui le spiega che quella scelta da Maria è “la parte migliore”. E me l’immagino lei, Marta, mentre continua a spignattare e pensa: “E te credo”.  Continua a leggere

Gente un po’ brilla

“La Costituzione è quella cosa che i paesi si danno quando sono sobri, per quando saranno ubriachi. E qui in Italia, in questo momento, mi sembra che ci sia un sacco di gente un po’ brilla”.

(Sandra Bonsanti cita Gustavo Zagrebelsky sul Corriere di oggi. Non essere mai stata una seguace acritica dei “professoroni” di Repubblica, e anzi pensare che alcune delle cose che stanno succedendo i suddetti professoroni – e la suddetta Repubblica – se le meritano, non mi impedisce di trovare questa analisi del momento che viviamo davvero, davvero, molto lucida e sobria).

Carrai? Verdini? Ma non le fa il governo, le nomine?

Meno male che sono finiti i tempi di quell’orribile e vecchia partitocrazia. Perché sono finiti, vero?
Così leggo su Il Tempo di oggi, a firma Filippo Caleri:

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