Tag Archives: bersani

Tutti pazzi per Marini

(questo post è uscito su Huffington post Italia)

Ho imparato da anni la regola, e la seguo: quando non ti capiscono è sempre colpa tua. Per cui mi prendo la mia parte di responsabilità (che è molto più piccola di quanto appare, solo che io ci metto sempre la faccia). Tuttavia, siccome sono molte le cose che anch’io non capisco, siccome mi chiedo se siamo tutti impazziti, siccome credo nelle parole al punto da averne fatto il mio mestiere, provo a spiegare anch’io le mie ragioni e i miei pensieri. Se continueremo a non capirci, almeno ci avrò provato. Dopodiché, se non ci capiamo più, vorrà dire che è ora di metterci a fare altro. Naturalmente io per prima. (continua qui )

Habemus Inno

A me m’hanno rovinato i cantautori ma in questo caso, eccezionalmente, posso farmi rovinare da una cantautrice. Questa è “Inno“, la canzone che Bersani ha scelto per accompagnare il Pd. Credo che piacerà, credo che la sera del 25 febbraio ci abbracceremo ascoltandola, ci credo da quando l’ho sentita la prima volta. Credo da tempo che Gianna Nannini, la sua voce, la sua musica, stia bene con Bersani. Ho amato la Canzone popolare più della stagione stessa dell’Ulivo, ho creduto che non ne avremmo mai trovata un’altra così bella. Perché Ivano è Ivano, e poi c’era pure “popolare” nel titolo, che per noi che abbiamo fatto il tirocinio a piazza del Gesù non è mica poco. Ma credo che questa sia una buona scelta, che funzionerà. Ora che siamo un partito un Inno ci serviva. Ora che siamo un popolo, i popoli hanno un Inno.

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La Terza Repubblica dei democratici cattolici

(questo post è uscito sull’Huffington post italia)

Scrivo per riprendere e segnalare questo pezzo di Massimo D’Antoni per il sito Left Wing, che mi sembra davvero importante e condivisibile. E’ proprio il giorno giusto per aggiungere qualche considerazione, quello in cui da un lato come rivela l’Huffington Post la lista Monti mostra qualche imprevista difficoltà in quella che sembrava una corsa lanciata verso una nuova rappresentanza dei cattolici, e dall’altro il Pd annuncia la candidatura alle prossime elezioni di quattro figure rappresentative di quel mondo. (continua qui )

Sei forte papà. Caccia al voto (delle donne)

(questo post è stato pubblicato sull’huffington post italia)

L’operazione è spericolata, ma tanto per lui questa è la campagna della disperazione. Recuperare la stima e la fiducia delle donne italiane, per chi pure ne ha goduto tanto a lungo, è un’impresa ardita perfino per Silvio Berlusconi. Lui però ci prova: nel suo ossessivo occupare la tv, dacché ha deciso di tornare in campo, il Cavaliere privilegia con intelligenza gli orari e i format più popolari, e tra questi i più mirati sulle donne. Cerca di ricostruire il suo target, e per riuscirci deve ripristinare la favola, la storia italiana. (continua qui)

Miracolosamente “noi”, il giorno prima

il blog allonsanfan mi ha chiesto di scrivere qualcosa su oggi

Ultimo giorno, ultime ore. Avevo anche pensato, magari: parrucchiere. Ma meglio di no, ci sono cose da scrivere, amici da sentire, la posta da guardare che non si sa mai. E poi se serve qualcosa. Tutta la mattina telefono e computer infatti. E poi, piove. Speriamo domani no. (continua qui)

Confutatio D’Alimontis. Ossia perché il professore ha ragione, ma sbaglia

(questo post è stato pubblicato sull’huffington post italia)

Il 22 novembre, su Il Sole 24 Ore, illustrato dalla prestigiosa firma di Roberto D’Alimonte, un sondaggio Cise ci spiega due cose: la prima è che Pierluigi Bersani vincerà, al primo turno o al secondo, le primarie del centrosinistra, a meno che “un qualche evento legato alle battute finali della campagna elettorale facesse propendere massicciamente a favore di Renzi” tutti coloro che non hanno deciso se votare o no. Insomma, la partita è politicamente chiusa, salvo eventi al momento non precisati e comunque non prevedibili. (continua qui )

“Tu non dovresti schierarti”. (Per fatto personale)

So di averne già parlato. So anche che manca poco e poi per fortuna sarà finita, Bersani avrà vinto le primarie e si potrà guardare avanti sperabilmente (per quanto mi riguarda) tutti insieme. Ma sono fatta così, non so resistere alle tentazioni. E non so non reagire agli insulti. Allora, un piccolo sfogo, e qualche domanda per chi ha voglia di rifletterci su: su twitter, dove lo spazio per discutere è quello che è, spesso – non sempre gentilmente – mi viene contestato non tanto quello che dico e penso sulle primarie del centrosinistra, ma il fatto stesso di dirlo. Tu non dovresti parlare così, è la sostanza al netto di qualche ingiuria da social, tu dovresti essere imparziale perché sei un dirigente politico. Oppure, mi dicono, tu non dovresti schierarti perché dirigi la televisione del PdContinua a leggere

Canzone per sabato

Io ci sono delle mattine che mi sveglio e vorrei che certe canzoni fossero l’inno del Pd. Per esempio, sabato prossimo sei ottobre vorrei che tutti i delegati all’assemblea nazionale si svegliassero con questa canzone in testa:

Del resto, lo sapete com’è la storia tra me e i cantautori.

Soddisfazioni

Pizzarotti chiede il congresso del movimento 5 stelle dopo il fuorionda di Favia e la rivolta della rete sul ruolo di Casaleggio. Pierferdinando Casini toglie il suo nome dal simbolo dell’Udc. Due notizie molto diverse, per carità, ma insieme mettono di buonumore. Aver scommesso su un partito, sulla fine della personalizzazione esasperata e su una scelta democratica e popolare, aver detto che con la democrazia non si gioca, averlo fatto prima degli altri, aver contrastato leader finti o per procura o proprietari del loro movimento, aver sopportato con pazienza tante lezioncine in materia degli innovatori entusiasti delle americanate e della politica fatta solo sul web, aver portato pazienza quando ti spiegavano che il tuo leader era debole, che non capisci niente di comunicazione e non sapevi stare sulla rete, a qualcosa è servito. Forse. Mica perché qualcuno ce lo riconoscerà eh. Mica perché smetteranno. Ma perché Chiaragione ha ragione.

Una generazione di cattolici impolitici

Antefatto: Lucetta Scaraffia, dalle colonne del Messaggero, si rivolge a Pier Luigi Bersani a proposito del suo libro intervista “Per una buona ragione”, in cui il segretario del Pd esprime contrarietà a sancire per legge il diritto alla procreazione per le coppie omosessuali, ma accetta poi di confrontarsi con il tema di come tutelare i diritti dei minori che “di fatto” vivono e crescono con due persone dello stesso sesso. È uno “slittamento etico”, secondo l’intellettuale cattolica. In nome dell’equità, sostiene Scaraffia, Bersani finisce per sostenere il contrario di quanto aveva detto di ritenere in via di principio. Ora (anche sorvolando sul non trascurabilissimo fatto che anche l’equità è un principio), sul punto ha già detto Bersani qualche giorno dopo sullo stesso quotidiano: della necessità di mediare tra i principi e la realtà come compito specifico della politica; e dell’obiettivo di una politica orgogliosa della propria autonomia e del proprio ruolo, consapevole del proprio limite, ma non priva di una bussola valoriale. Nel mezzo, sempre sul Messaggero, una bellissima riflessione di Domenico Rosati, già presidente delle Acli e senatore indipendente dc, figura autorevolissima del cattolicesimo democratico, sulla responsabilità dei laici nella mediazione tra i principi e le norme, e sul criterio di umanità come bussola per orientare le scelte di politici credenti e non credenti, quando dal campo delle enunciazioni astratte si scende a fare i conti con le persone concrete e i loro problemi.  Continua a leggere