Nel susseguirsi un po’ stucchevole e un po’ consolatorio di “Bravo!”, “Grazie!” con cui il Pd accompagna in queste ore il proprio addio ai ruoli di governo e l’assunzione dei doveri dell’opposizione, particolare entusiasmo ha suscitato ieri l’intervento al senato dell’ex segretario dimissionario. Non si può dire in effetti che a Matteo Renzi manchino grinta ed efficacia oratoria; e, nel caso specifico, nemmeno argomenti. Al di là di alcune affermazioni assai opinabili, come la rivendicazione di una differenza di stile, in particolare sui social, di cui da tempo il Pd non dà grandi prove, colpisce però nell’intervento dell’ex premier un punto politico sul quale con grande lucidità si è soffermato già ieri sera Filippo Penati su facebook. (continua sul sito articolo1mdp.it)
-
Recent Posts
- “A che ora nasce quest’anno Gesù bambino?”
- La pandemia siamo noi. Il racconto che non c’era, in attesa del sequel
- Marcucci non è un cavallo di Troia. E non è lui il problema del Pd
- Perché me la prendo coi puntacazzisti (con rispetto parlando)
- Quegli strani calendiani. Su un’operazione che non capisco, o forse capisco troppo
Tag
101 amministrative 2016 berlusconi bersani cattolici Corriere della Sera cuperlo d'alema direzione pd enrico letta gianni cuperlo Giorni bugiardi governo governo renzi highlander interviste italicum legge elettorale massimo d'alema matteo orfini matteo renzi minoranza pd Movimento 5 Stelle partito democratico patto del nazareno pd pierluigi bersani primarie Quirinale quirinale 2015 rassegna quirinale referendum referendum 2016 renzi repubblica riforma del senato roberto giachetti roberto speranza romano prodi senato sergio mattarella stefano fassina stepchild adoption ulivo youdem