C’è anche una sinistra che ha sempre ragione

Ricordate come si chiamava la riforma del Titolo V con cui nel 2001 il centrosinistra cambiò la Costituzione “in modo occasionale e sbagliato” (cito alla lettera l’editoriale odierno del direttore del Corriere della sera) e che la riforma Boschi smantella invertendone l’ispirazione di fondo (cioè spostando poteri dalle regioni allo stato, tanto quanto l’altra spostava poteri dallo stato alle regioni)? Si chiamava Riforma Bassanini.

E chi spicca tra i nomi di spicco della lunga lista di 184 magnifici professori (per la verità quasi nessun costituzionalista) schierati col solito low profile da Renzi a favore del Sì alla Riforma Boschi? Il numero uno, il primo, leggo sempre sul Corriere, è proprio lui: Franco Bassanini.

Che invidia. Oltre alla sinistra che ha sempre torto, ce n’è dunque anche una che ha sempre ragione. Che nessuno manda in Siberia e che non viene rottamata mai. Iscriversi a questa lista di baciati dalla sorte, oltretutto, è facilissimo: #bastaunsi, ed è fatta.

7 Responses to C’è anche una sinistra che ha sempre ragione

  1. La Riforma Bassanini è del 1997 ed è una legge ordinaria.

    La riforma del titolo V fu scritta dalla commissione per le riforme costituzionali, i cui membri dell’ufficio di presidenza erano:

    On. Massimo D’ALEMA (Sin.dem.-Ulivo)
    Vicepresidenti: Sen. Leopoldo ELIA (PPI)
    On. Giuliano URBANI (Forza Italia)
    On. Giuseppe TATARELLA (AN)
    Segretari: On. Marco BOATO (Misto)
    Sen. Fausto MARCHETTI (Rif.Com.-Progr.)
    Sen. Francesco D’ONOFRIO (CCD)
    Sen. Marida DENTAMARO (CDU)

    Niente Bassanini.

    • chiarageloni

      Diciamo che ai tempi c’era qualche remora a chiamare le riforme costituzionali con il nome dei ministri. (Ministri che, come lei m’insegna, non fanno parte degli uffici di presidenza delle commissioni parlamentari. Sa, una cosa è il parlamento e un’altra il governo, soprattutto quando si tratta di costituzione)

  2. Maria Ferraris

    Che sostenitori riforma del 2001 si siano pentiti? Che abbiano cambiato idea sul rapporto Stato-Regioni? Mah…
    Bassanini, però, deve aver cambiato idea anche su altro. Non era stato proprio lui a proporre un Codice contro il burocratese, a favore di norme scritte in modo chiaro e comprensibile? Mi chiedo come riesca a conciliare quel suo -encomiabile- impegno con il linguaggio ingarbugliato, paludato, confuso di molte parti della Riforma attuale (tipo art.70). Mah….

  3. nonunacosaseria

    dire che la riforma del titolo V è la riforma bassanini è una bella forzatura. poi è vero che le leggi bassanini trasferivano tutto quel che era possibile trasferire con legge ordinaria in capo alle regioni (la mitica “sussidiarietà”), però ora cerchiamo di essere più precisini.

    casomai, se proprio vogliamo trovare gente che ha sempre ragione a sinistra, potremmo trovare un attuale ministro che all’epoca, da sottosegretario ai rapporti con il parlamento, definì quella del titolo V come “la più grande riforma costituzionale dal 1948 ad oggi”.
    giudizio, questo, condiviso all’epoca da molti che oggi la rinnegano, compreso franco bassanini.

    • chiarageloni

      Non mi pare tutta questa forzatura onestamente. Però concordo che la critica non vale solo per Bassanini: infatti non ho fatto il titolo su Bassanini, ma su un certo tipo di sinistra alla quale, sempre, #bastaunsi

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