Ho scritto questo per i giornali locali del gruppo l’Espresso (Il Tirreno, La Gazzetta di Mantova, Il Mattino di Padova, Il Piccolo, Il Centro, La Gazzetta di Reggio, La Gazzetta di Modena, Alto Adige, Il Trentino, Il Messaggero Veneto, La Nuova Sardegna, La Nuova Venezia, La Città di Salerno e altri)
Gazebarie, Bertolarie e promesse di Berlusconi non sono bastate: la candidatura di Guido Bertolaso a sindaco di Roma si ferma qui, dopo l’ennesima gaffe e il millesimo sondaggio impietoso. Il Cavaliere endorsa Alfio Marchini, e forse non poteva finire diversamente. Se questo prefiguri un centrodestra che torna competitivo nella Capitale e come cambi – o non cambi più di tanto – i destini della sfida tra i front runner Giachetti, Meloni e Raggi (in ordine alfabetico) lo diranno, nei prossimi giorni, i sondaggi e il clima della campagna. La svolta di Forza Italia, o di ciò che ne resta, intanto però ci dice una cosa. Che non riguarda tanto, come si ritiene, il destino dei moderati, quanto il fatto che la politica ha le sue leggi e una di queste, non la meno importante, è che nessun leader può prescindere dalla forza delle cose. Un partito è un partito è un partito, direbbe il poeta. Per quanto “di plastica”, o proprietario, o in crisi. Continua a leggere