Per carità, abbassate quel ditino. Sui commenti alla candidatura di Di Maio

Cerco di dirlo bene, con calma. Il punto non è tanto che, come ho provato già diverse volte a spiegare, secondo me con i grillini sbagliate tutto. Il punto è che c’è un limite oltre il quale si smette di essere comprensibili a chiunque, si diventa disonesti anche con se stessi. C’è un limite oltre il quale, se sei un giornalista, giustamente gli elettori smettono di leggerti. Se sei un politico, smettono di votarti. Magari sono anche d’accordo con te; ma non ti possono più prendere sul serio.

Allora intendiamoci. Non è che a me piaccia Di Maio, o che creda al meccanismo di quelle pseudo primarie grilline, o che apprezzi la sua prosa. Non lo voterò mai, né alle primarie né alle elezioni, Di Maio. Si può criticare Di Maio per mille motivi, o ignorarlo anche, al limite. Una sola cosa non si può dire: non si può dire Di Maio è un ignorante perché non sa che in Italia il premier non si elegge ma lo sceglie il presidente della repubblica.

Questa amici è disonestà intellettuale. Avrebbe il diritto di dirlo solo chi non ha mai scritto o letto un pezzo su “chi è il leader” o “chi sarà il leader”; chi non ha mai scritto o letto o discusso su “chi fa vincere”. Chi non è mai “sceso in campo”. Chi non ha mai messo o votato un nome nel simbolo. Chi non ha mai partecipato alle primarie per scegliere il candidato premier. Chi non ha mai militato e non milita in un partito che ha scritto nel suo statuto che “il segretario è il candidato premier”. Quindi, nessuno di noi.

Credete che la gente non ci pensi? Ci pensa.

Io apprezzo per carità che si superi la mentalità dell’uomo solo al comando, e apprezzo anche – visto che così sarà – chi comincia a capire che un sistema proporzionale funziona diversamente da un sistema maggioritario, e rispetto a un sistema maggioritario cambia molte cose. Sono anni che provo a spiegarvelo peraltro*.

E però per carità, abbassate quel ditino. Se Di Maio è sgrammaticato, a voi il libro di grammatica ve l’ha mangiato il cane quando eravate piccoli. E se sentendovi fare certi commenti quando si tratta degli altri la gente pensa che siete tutti dei pagliacci e diventa grillina, un po’ ve lo meritate.

*abbiamo anche provato a cambiarlo lo statuto del Pd su quel punto. Era il 2013, segretario Epifani. Abbiamo spiegato che con un premier del Pd a palazzo Chigi non aveva senso, e anzi era pericoloso, eleggere un segretario-candidato premier. Che, con tre poli, era anche inutile. La proposta fu respinta, perché quella era una bestemmia per qualcuno. Qualcuno di quelli che oggi spiegano la costituzione a Di Maio. 

2 Responses to Per carità, abbassate quel ditino. Sui commenti alla candidatura di Di Maio

  1. federica vesprini

    Sono una simpatizzante del M5S, ma apprezzo ogni suo intervento, la trovo puntuale e preparata, diretta ed anche onesta se nel PD vi fossero più persone come lei, questa è assolutamente la mia percezione da quello che vedo ed ascolto, non avrei smesso di votare a sinistra.

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