“Pronto?”. “Pronto. Io sono De Mita. Ho chiamato per ringraziarti”. Qualche giorno fa, tornando in treno dal week end di Pasqua, avevo scritto su questo blogghetto quello che mi aveva fatto pensare la notizia che Ciriaco De Mita stava pensando di candidarsi a sindaco di Nusco. E adesso è lui il numero privato che squilla sul cellulare. “Ho chiamato per ringraziarti, perché la simpatia umana mi colpisce, nonostante quello che si crede. L’hai scritto con il cuore, e con la testa di tuo padre”. “Ma noo con la mia testa, presidente, giuro!”. “Hai capito benissimo: perché ci vuole anche un po’ di cultura, per capire le cose”. (Sono figlia di un democristiano della sinistra demitiana, non abbastanza importante da raccomandarmi alle alte sfere, in ogni caso. Ma questo De Mita l’ha saputo molto dopo che mi aveva visto sgambettare per uffici stampa e giornali d’area, un bel po’ di anni fa).
Ma non vuole mica solo ringraziarmi, anche se ogni tanto lo ripete: “Ma io ho chiamato solo per ringraziarti”; vuole parlare. “Io non me ne sono andato dal Partito democratico. Io ho preso atto di essere stato estromesso. Ma tu l’hai scritto eh. Non me ne sono andato”. Com’è andata allora presidente?
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