Quindi, riepilogando: Dario Nardella era uscito dalla giunta comunale fiorentina un anno fa per fare il deputato. Ieri Dario Nardella è stato rinominato in giunta e immediatamente ha assunto la carica di vicesindaco e reggente (restando deputato? Sì, mi pare che ieri la camera non si sia riunita per votare dimissioni). C’era una vicesindaco di Firenze in realtà, Stefania Saccardi: ma proprio ieri (combinazione!) c’è stato un rimpasto di giunta (regionale) e la Saccardi s’è trasferita lì, ìn Regione.
Dopodiché proprio Nardella si accinge a candidarsi a sindaco di Firenze (in bocca al lupo, penso che per lui sia anche un sacrificio e che avesse fatto programmi di vita diversi), e probabilmente non ci sarà tempo, in tutta questa confusione, di fare anche le primarie. Forse nessuno le chiederà, tra l’altro. Pare che un altro aspirante candidato sindaco infatti, Eugenio Giani, si sia convinto (sempre ieri) di avere buone possibilità di fare il sottosegretario (c’è gente molto intuitiva in giro).
Secondo Sebastiano Messina, su Repubblica, la giornata di ieri dimostra quanto è rapido, efficiente, spiazzante e smart in sindaco uscente di Firenze, autore di una vera e propria “mossa del cavallo”. Secondo altri colleghi inviati in terra toscana tutto questo passa in secondo piano di fronte alla commozione di Matteo, alle sue parole su quanto è bello rischiare tutto per la buona politica e all’abbraccio commosso che ha voluto dare al suo barbiere Tony.
Veloce, va tutto molto veloce di sicuro. Secondo me ci si rimette qualcosa in eleganza, magari. E forse qualche collega solito a fustigare i costumi del ceto politico, ci rimette qualcosina anche in spirito critico.
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