(questo post è stato pubblicato sull’huffington post italia)
Non ho ancora scritto niente sulla campagna elettorale, anche perché ho avuto altro di cui occuparmi. Prima del fischio finale, però, mi devo togliere giusto quei due tre sassolini. Piccoli equivoci, ma non senza importanza, che mi devo proprio levare il gusto di chiarire. Retorica da giornali, più che altro: non conterà per il risultato ma non la posso più sentire. (continua qui )
Pero no cambia mi amor
por mas lejos que me encuentre
ni el recuerdo ni el dolor
de mi pueblo y de mi gente
Primo pensiero (non è vero): Luigi Contu, il direttore dell’Ansa, ha lasciato il computer con l’account twitter aperto e gli hanno fatto uno di quei soliti scherzi cretini. Secondo pensiero (cavolo, è vero): Nanni Moretti è un fottuto genio. O non avrebbe potuto immaginare questo momento. Perché non ditemi che adesso non vi sentite anche voi così, con un mare di pensieri dentro e che non riguardano solo le dimissioni del papa:
Non ditemi che non vi sentivate già così, anzi. Perché ci sono i momenti in cui si capisce tutto, ma la storia stava già passando da prima. Perché hai sempre il dubbio che non ce la possiamo fare ma invece eccoci, siamo pronti. “Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità”, diceva nonno Aldo. “Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà”. Chissà perché mi viene in mente sempre lui, quando i tempi nuovi s’annunciano. Chissà perché penso sempre che non siamo soli, quando il futuro arriva. E anche se mi sembra di avercela, poi non ho paura, quando lo sento arrivare. E così dai: mettiamo la canzone giusta, e stiamocene per un po’ col naso all’insù. Non durerà molto, prima che si senta una voce che dice: “Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo?”. Perché non è dato a noi sapere prima come e quando succederanno le cose. Ma quando succedono, la forza di affrontarle arriva. Prendiamo il largo, che c’è un sacco da fare.
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