Le cose stanno così: a differenza di quello che pensano certi giornalisti, convinti che si trattasse di scegliere se mettersi d’accordo con Berlusconi o, mettiamo, con D’Alema, Matteo Renzi sa benissimo che per eleggere un presidente della repubblica servono i voti del parlamento. Siamo ancora una repubblica parlamentare, ebbene sì, nonostante tutto. Per ora. E quindi Sergio Mattarella è il candidato che ha più consensi in questo parlamento tra quelli che Matteo Renzi può accettare (leggasi: “raccontare”).
Penso molte altre cose, ma ve le dico domani. Dopodomani anzi, probabilmente. La parola adesso è al parlamento. La responsabilità è tutta sua. Hanno già fatto due errori gravi, due anni fa. Vedremo stavolta. Ma oggi, nonostante tutto, già l’idea che ci sia ancora qualcosa, in Italia, su cui decide il parlamento, a me mi mette di buonumore. Che ci volete fa’.
Voi potete ingannare l’attesa leggendovi questo pezzo, perfetto, di Marco Damilano sul sito dell’Espresso.
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