Intanto che il mondo è in lutto, con sobrietà s’intende, si autocelebrano i tecnici: c’è chi può, noblesse oblige, e poi loro sì che hanno agito “per l’italia”, stabiliscono da soli sottintendendo che gli altri, invece. Loro, “scientifici” – peccato quella mezza dozzina di riforme incostituzionali, ma vabbè – e disinteressati alle poltrone occasionalmente capitategli, e un poco risentiti con la patria ingrata, che le loro bellissime riforme “non gliele lasciava spiegare” nemmeno alle feste dell’Unità, dove chi andava sui palchi mica metteva la faccia e si prendeva i fischi al posto loro, noo. “I partiti ci hanno fatto perdere un sacco di tempo”, ricorda infine il sobrio professore. Forse è per questo che poi ne ha fondato uno. Candidando un sacco di gente rapida, va detto. Soprattutto nel cambiare casacca.
Dedicato al professor Monti, con gratitudine pari alla sua.