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Sei forte papà. Caccia al voto (delle donne)

(questo post è stato pubblicato sull’huffington post italia)

L’operazione è spericolata, ma tanto per lui questa è la campagna della disperazione. Recuperare la stima e la fiducia delle donne italiane, per chi pure ne ha goduto tanto a lungo, è un’impresa ardita perfino per Silvio Berlusconi. Lui però ci prova: nel suo ossessivo occupare la tv, dacché ha deciso di tornare in campo, il Cavaliere privilegia con intelligenza gli orari e i format più popolari, e tra questi i più mirati sulle donne. Cerca di ricostruire il suo target, e per riuscirci deve ripristinare la favola, la storia italiana. (continua qui)

Alfano da Ruini, ma resta il no della Cei all’ex premier

(questo articolo è uscito sull’Unità di oggi)

Difficile che sapremo mai che cosa si sono detti lunedì pomeriggio, nell’abitazione dell’ex presidente della Cei, Angelino Alfano e il cardinale Camillo Ruini. Ma anche questa visita riservata, di cui nessuno doveva venire a conoscenza, è a suo modo un segno dei tempi. Non era infatti il Cavaliere a varcare la soglia di Monsignore, già regista di mille manovre e storico patrocinatore del bipolarismo a prevalenza berlusconiana della seconda repubblica, bensì il delfino sconfitto e declinante, il segretario già candidato alle primarie e ora in piena umiliante ritirata. Che Ruini abbia offerto ad Alfano la sua vicinanza spirituale, o che gli abbia suggerito qualche estremo argomento per provare a fermare il ritorno del Cavaliere, o che infine – ed è l’ipotesi più intrigante – Angelino sia andato per chiedere consiglio su qualche difficile via d’uscita per sé e per chi, nel Pdl, non intendesse rimanere sotto le macerie del “muoia Sansone con tutti i Filistei” berlusconiano, paradossalmente poco cambia: per la Chiesa italiana, il Silvio Berlusconi di oggi non è più un interlocutore proponibile. Continua a leggere

Giovani turchi, adesso c’è il manuale

(ho scritto per l’huffington post una recensione del Manuale del Giovane turco, il nuovo libro di Francesco Cundari)

Potete leggerlo perché essere un giorno un giovane turco è il vostro sogno nel cassetto, o perché volete stare alla larga dal rischio di diventarlo. Potete farvi intrigare dal sottotitolo innegabilmente interessante, “come scalare la politica italiana senza essere miliardari”. Oppure potete dargli un’occhiata solo per divertimento: possiamo garantire che non ve ne pentirete se siete dotati di un minimo sindacale di ironia o autoironia. “Il manuale del giovane turco” di Francesco Cundari (Editori internazionali riuniti, 12 euro) in tutti questi casi è il libro che fa per voi. (continua qui )

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Miracolosamente “noi”, il giorno prima

il blog allonsanfan mi ha chiesto di scrivere qualcosa su oggi

Ultimo giorno, ultime ore. Avevo anche pensato, magari: parrucchiere. Ma meglio di no, ci sono cose da scrivere, amici da sentire, la posta da guardare che non si sa mai. E poi se serve qualcosa. Tutta la mattina telefono e computer infatti. E poi, piove. Speriamo domani no. (continua qui)

Confutatio D’Alimontis. Ossia perché il professore ha ragione, ma sbaglia

(questo post è stato pubblicato sull’huffington post italia)

Il 22 novembre, su Il Sole 24 Ore, illustrato dalla prestigiosa firma di Roberto D’Alimonte, un sondaggio Cise ci spiega due cose: la prima è che Pierluigi Bersani vincerà, al primo turno o al secondo, le primarie del centrosinistra, a meno che “un qualche evento legato alle battute finali della campagna elettorale facesse propendere massicciamente a favore di Renzi” tutti coloro che non hanno deciso se votare o no. Insomma, la partita è politicamente chiusa, salvo eventi al momento non precisati e comunque non prevedibili. (continua qui )

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Sulla strada. Micro-recensione sentimentale

Io lo sapevo sai. L’avevo anche scritto, prima che tu mi rispondessi: guarda che non sono io. E però, Francesco (scusa se ti chiamo per nome): giuro che non t’ho mai molestato al supermercato. Ma io che posso farci se mi fai sognare. (Poi una volta senza impegno, magari che non piove, parliamo dell’amore, che è un mascalzone).

E comunque, non per farmi gli affari tuoi eh: a che supermercato vai, tu?

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“Tu non dovresti schierarti”. (Per fatto personale)

So di averne già parlato. So anche che manca poco e poi per fortuna sarà finita, Bersani avrà vinto le primarie e si potrà guardare avanti sperabilmente (per quanto mi riguarda) tutti insieme. Ma sono fatta così, non so resistere alle tentazioni. E non so non reagire agli insulti. Allora, un piccolo sfogo, e qualche domanda per chi ha voglia di rifletterci su: su twitter, dove lo spazio per discutere è quello che è, spesso – non sempre gentilmente – mi viene contestato non tanto quello che dico e penso sulle primarie del centrosinistra, ma il fatto stesso di dirlo. Tu non dovresti parlare così, è la sostanza al netto di qualche ingiuria da social, tu dovresti essere imparziale perché sei un dirigente politico. Oppure, mi dicono, tu non dovresti schierarti perché dirigi la televisione del PdContinua a leggere

Il centrosinistra fra palco e realtà

(questo post è stato pubblicato sull’huffington post italia)

Io penso che il messaggio più innovativo lanciato dai candidati alle primarie ieri sera dallo studio di Sky sia quello con cui si è concluso l’appello elettorale di Pierluigi Bersani (e l’intera trasmissione): “Non chiederò di piacervi, ma di essere creduto, perché vi dirò la verità”. (continua qui)

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Quella volta che mi intervistò Repubblica

Cose da raccontare ai nipotini: sapete ragazzi, una volta la zia fu intervistata da Repubblica. A parte il fatto che il #carotitolista, non si sa perché, si inventò di una cravatta portafortuna di cui nessuno aveva parlato, mi dissero che non me la cavai neanche male. Ho conservato il ritaglio, sapete. Eccolo qui

 

“Gustavo, povtami le pvimavie!”

(questo post è stato pubblicato sull’huffington post italia)

Ok, partiti. Da ieri ci si può registrare – online e negli uffici elettorali allestiti presso alcune sedi della coalizione di centrosinistra – per l’albo degli elettori partecipanti alle primarie. Abbiamo venti giorni per farlo. Non è stata una bella giornata però, ieri. (continua qui)