Convincere gli elettori di destra

Per carità, l’opinione è legittima e nemmeno così tanto rivoluzionaria, a dirla tutta. È da quando ero piccola che nel centrosinistra si discute tra quelli che per vincere devi convincere i tuoi e quelli che per vincere devi convincere gli altri, dai tempi che Cesare Salvi era jospiniano e che so, Rutelli era blairiano, e questa non so se la capite se siete nati dopo il 75, tanto per dire quanto il dibattito sia “nuovo”. Detta così, fra l’altro, hanno ragione entrambi e torto tutti e due, gli zii, Lionel e Tony, soprattutto in astratto, che poi magari nel concreto bisogna vedere volta per volta. Però secondo me c’è qualche equivoco, e sarà meglio che ci capiamo subito.

Prendere i voti degli altri va benissimo, però:
1) alle elezioni magari, non alle primarie. Soprattutto non se alle primarie vengono a votare te e poi alle elezioni tornano a votare la destra no? Perché in quel caso ci sarebbe un problemino, e mi stupisce che nessun osservatore o commentatore sembri accorgersene o preoccuparsene. Non per il Pd eh? Per la democrazia. Per il principio di rappresentanza. Se una destra priva di idee, uomini e strategia decidesse di scegliersi l’avversario per poi batterlo più facilmente, per esempio. Ma anche se una parte del Pd, pur pensando che i voti della destra non bastino per vincere nel Pd, puntasse a diventare più forte nel Pd grazie ai voti della destra. O anche senza puntarci, involontariamente tutto ciò subisse senza preoccuparsi di cosa significherebbe, ecco. Oppure qualcuno pensa che sarebbe un bene, se andasse così? Dopodiché anche sul prenderli alle elezioni, i voti della destra, avrei qualcosa da dire e non solo perché (banalità, ma non si sa mai):

2) prendere i voti della destra va bene, ma alla sinistra servono anche quelli della sinistra eh. Ma anche perché:

3) gli elettori della destra vanno convinti, ma convinti su che? Su un progetto diverso da quello al quale hanno creduto. Se invece per convincerli gli dici che tutta la politica degli ultimi vent’anni è stata uno schifo, quella che ha fatto la loro parte e quella che ha fatto la tua parte, cioè che tutta la politica è stata più o meno uguale, e che dobbiamo puntare al “futuro”, al “merito”, all'”Europa”, tutto così, generico, senza spiegare qual è sto benedetto futuro che vuoi, cosa c’è di diverso in questo benedetto futuro da quello che vogliono gli altri, che cosa li convinci a fare? O meglio: li convinci per fare cosa? Mi viene un dubbio: non saranno mica loro ad aver convinto te?
Per cui va bene parlare a tutti gli italiani, senza settarismi e senza snobismi, ma parlare avendo chiaro che cosa gli si vuol dire però, non preoccupandosi solo di suscitare la loro attenzione e di essere ascoltati. E va benissimo chiudere con l’antiberlusconismo, magari, però chiudere avendo un giudizio sul berlusconismo per favore. Su cosa è stato, su cosa ha realizzato, su come e da quale idea di Italia è nato. Un pensiero critico, un’idea di cambiamento, un progetto su dove andare. E su come magari, il passato, non farlo tornare.

4 Responses to Convincere gli elettori di destra

  1. negli Usa non sarebbe considerata una cosa sera che gli elettori repubblicani andassero a votare alla primarie presidenziali dei democratici e pure in Italia non sarebbe una cosa seria che gli elettori del centrodestra vadano a votare alle primarie del centrosnistra per poi votare Berlusconi ( o chi per lui) alle elezioni politiche

  2. bell’articolo, gli spunti di riflessione sono tanti.
    io sono d’accordo sul punto 3, sulla necessità di convincere una parte di elettorato non piddino su un progetto diverso rispetto a quello finora da essi sostenuto (sempre ammesso che si potesse chiamare progetto).
    mi convince meno il punto 1, quando sostieni che prendere i voti degli altri va bene alle elezioni generali e non alle primarie. sarei pienamente d’accordo se si trattasse di primarie di partito per eleggere il segretario nazionale; ma queste son primarie di coalizione per dire chi farà il candidato presidente del consiglio. per questo non vedo niente di scandaloso in questa rincorsa all’elettorato che non c’è – sempre che tale rincorsa si basi su un progetto diverso da quello dato a quegli elettori finora.

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