Caro Andrea Scanzi, essere citata in un tuo post è naturalmente un onore. Tuttavia, non te la prendere, che l’anticonformista, il sagace, il brillante Andrea Scanzi – in un pezzo che pure parla di tutt’altro – ripeta a pappagallo gli argomenti più triti dei piccoli fans del renzitrollismo da social network fa specie. Sono due anni che qualunque cosa io scriva sulla rete, intelligente o stupida che sia (capita a tutti di scrivere scemenze, a volte pure apposta), arriva puntuale il commento di qualche pierino renzino, e il tenore del commento è: “Ahahaha, lo smacchiamo! Ancora parli dopo quel video che ci ha fatto perdere le elezioni! E vuoi pure dire la tua sulla comunicazione, magari!”, eccetera.
Poco male eh, per carità. Io su perché non abbiamo vinto le elezioni del 2013 peraltro ci ho scritto un libro, e ne ho pure venduto diverse copie, anche se non tante quante ne vendi tu coi tuoi. Ma sono sicura che non ti interessa la mia opinione. Ce l’ho però, ti giuro. E ce l’ho anche sulla campagna elettorale del 2013 un’opinione, solo che non la dirò mai. E sai perché? Perché ho fatto parte di una squadra e di un’avventura politica che ho condiviso fino in fondo. Perché la politica non si fa da soli. Perché la lealtà esiste. Quindi io non ho niente da dire e nessuno da criticare.
Tuttavia, caro Andrea, contrariamente a quanto si crede io ero solo il direttore di Youdem. Non avevo nessun ruolo in quella campagna elettorale e non ho preso nessuna decisione strategica di comunicazione né di altro. Ho solo cercato di rendermi utile con la struttura che temporaneamente dirigevo, una piccola tv non creata da noi dove lavoravano professionisti meravigliosi, non scelti da noi, capaci di fare miracoli con pochissimi mezzi. Di alcune cose sono particolarmente fiera, tra l’altro. Anche se nessuno mi ha mai “commissionato” niente, qualcosa di carino ce lo siamo inventati.
Accanto agli spot “ufficiali” della campagna, che erano due – quello del parto e quello del bacio, “commissionati” dal Pd a un’agenzia pubblicitaria e poi naturalmente caricati sul sito di Youdem- ce ne inventammo un po’ di fatti in casa. Uno, per dire, restò sull’home page di Repubblica per due giorni e fece una specie di record di contatti, ricordo. C’era quello di Monti – minestra riscaldata. C’era il finto Tg su come sarebbe stata l’Italia dopo una nuova vittoria di Berlusconi (mi pare che fosse proprio questo quello del record di contatti, ne parlarono un sacco di siti e giornali, e in effetti era proprio bello, ispirato da uno analogo fatto da Obama). Ce n’era uno che denunciava le paradossali somiglianze tra Grillo e Berlusconi. Ce n’era uno, infine, su perché votare Pd. (Non sai che casino trovare questi link, Andrea. Perché se digiti youdem.tv finisci sul sito unitaonline.it, e poi da lì trovare i contenuti risalenti a prima di un annetto o due fa è un calvario. Che tristezza un partito che nasconde la sua storia non è vero? Ma torniamo a noi).
Ecco, il video de “Lo smacchiamo” invece non era di Youdem. Non me l’ha “commissionato” nessuno e non l’ho voluto io. Ho partecipato e concorso a farlo, divertendomi un sacco come si vede, insieme a diversi amici in prevalenza lavoratori del Pd o volontari della campagna. E poi l’ho fatto caricare sul sito di Youdem, come facevo con tutti i video, prodotti da noi o meno, che parlavano del Pd o riguardavano il Pd. Nessuno, né chi ha proposto di farlo né chi ha accettato, ha mai pensato che fosse uno spot elettorale. Nessuno pensava di vincerci le elezioni. Io, personalmente, lo rifarei, se mi richiedessero di farlo.
Se ti ho scritto, Andrea, non è perché mi arrabbi a sentir citare per la centesima volta quel video associato al mio nome: chi mi conosce sa che non ho difficoltà a, come si dice adesso, “mettere la faccia” sulle mie azioni. È solo che mi hai dato l’occasione di mettere in chiaro il valore dei giornalisti con i quali ho lavorato per qualche anno, e che forse hanno pagato qualche prezzo a causa della mia esposizione politica come bersaniana (come tu stesso, ancora dopo due anni, mi definisci, e mi fa piacere). La verità, come del resto sai benissimo, è che le elezioni non si vincono e non si perdono per uno spot virale. Sai Andrea, se quindici giorni dopo il voto Bersani fosse andato a palazzo Chigi quel video sarebbe finito agli onori delle cronache come pura genialità pop. Non è andata così, e quindi è diventato il simbolo della nostra pippaggine. Capita, e mica solo a noi. Si fa presto a essere geni quando a tutti conviene dirti che sei un genio non credi? Non è il tuo caso, naturalmente. Tu sei anticonformista, coraggioso e controcorrente. Per questo sicuramente la prossima volta eviterai di scrivere banalità, se hai avuto la pazienza di leggere fin qui. E sennò fa lo stesso.
Un abbraccio, Chiara
P.S.: non è che il compito principale di Youdem fosse fare spot eh. Facevamo inchieste, interviste, approfondimenti, davamo notizie. Siamo arrivati primi con le telecamere al capannone crollato a Medolla, Modena, il giorno della seconda scossa in Emilia Romagna. Le immagini che stavano su tutti i siti erano nostre. E così quelle delle dirette di tutti i grandi eventi politici in cui era coinvolto il Pd, piazze e convegni. Sempre immagini nostre. Ma non è che posso ammorbarti coi link di tutto quello che abbiamo fatto in quattro anni adesso. Anche perché tanto non si trovano più.
“La verità, come del resto sai benissimo, è che le elezioni non si vincono e non si perdono per uno spot virale. Sai Andrea, se quindici giorni dopo il voto Bersani fosse andato a palazzo Chigi quel video sarebbe finito agli onori delle cronache come pura genialità pop. Non è andata così, e quindi è diventato il simbolo della nostra pippaggine. Capita, e mica solo a noi.”
In realtà la premessa “le elezioni non si vincono e non si perdono per uno spot virale” è fallace. A concorrere alla vittoria o sconfitta delle elezioni concorrono diversi aspetti, uno fra questi sono gli spot o i video virali. Non per niente ricordiamo tutti il video del 1994 di B., che era fantastico, televisivamente parlando.
Il punto non è che quel video sia stato ritenuto simbolo della pippaggine perché le elezioni sono state perse. Il punto è che le elezioni sono state perse perché nella campagna elettorale il PD si è dimostrato una pippa e in quel video era condensata tutta la pippaggine. Subito dopo che fu mandato in giro, la gente -gli elettori- cominciarono a ritenerci dei ridicoli buffoni e non hanno smesso di ridere fino a dopo le elezioni.
Quel video, cui lei partecipò, fu caricato su Youdem Tv, di cui lei era direttrice ai tempi. Quello ed altri video erano brutti, non aiutarono la causa, ma secondo me e molti contribuirono a far perdere il PD. Io stesso, dopo aver visto quei video, da elettore PD, non avrei votato PD.
Io sono certo che lei abbia scritto un magnifico libro sulle cause della sconfitta di quelle elezioni. Ma se non è disposta a ritenersi parte in causa di quella sconfitta, credo sia un’analisi che non riuscirei a condividere.
lei è liberissimo di pensare quello che crede, perfino che le elezioni si vincono o si perdono per un video virale. quanto alle mie responsabilità, non ero responsabile della campagna elettorale ma sono una delle pochissime persone che si è assunta anche le responsabilità che non erano sue, pagando tutti i prezzi necessari
non sono sicura di aver capito se lei, “da elettore pd”, ha votato pd o no. a proposito di assumersi le responsabilità.
Ps: e cmq se quel video è il simbolo di quanto fossimo ingenui,improvvisati e noiosi…beh adesso ce l’ha il mattatore:vedesse di farselo piacere.
D
A me quel video non è piaciuto appena l’ho visto. Ma continuare ad usarlo come il parametro con cui misurare le abilità di comunicazione mi pare troppo. Ieri sera a otto e mezzo si è visto ancora una volta quanto il nuovo che avanza nel giornalismo abbia solo il cinismo e poco altro per emergere. Altrimenti non avrebbe messo,raccontato e promosso durante QUELLA campagna elettorale tutti i politici sullo stesso piano “perchè noi non guardiamo in faccia nessuno”
Il solito abbraccio Chiara
D
Vabbé…stai pure rispondendo ad uno come Scanzi?
L’unica cosa bella di Scanzi è la rubrica “Skizzi di Skanzi” su Siamo
La Gente il potere ci temono.
ma no dai… e poi è un’occasione per rispondere a tanti mica solo a Scanzi