Cari renziani da tastiera, care tigri del social network, cari draghi della community, mettetevi un attimo seduti che vi devo spiegare una cosa. Mettiamo, per dire, che Matteo vada in Libano a incontrare i nostri soldati. Mettiamo che ci vada con la mimetica, peraltro poco donante e indossata malino, senza fazzoletto al collo e abbinata coi jeans (ma questo è il giudizio gufo e rosicone di un’osservatrice prevenuta e malevola, e vi prego di non tenerne conto ai fini della comprensione di questo post). Mettiamo, può capitare, che qualcuno lo sfotta un po’ sui social. Mettiamo, per esempio, che uno, o una – io, diciamo – faccia una battutina, anche scemina e nemmeno particolarmente cattiva, niente di che, su questo fatto di Renzi in mimetica.
A questo punto voi avete di fronte alcune alternative. Potete ignorarmi dall’alto della superiore capacità comunicativa del vostro capo, naturalmente a me incomprensibile in quanto limitata, prevenuta e incapace di comunicare, ma che sarà elogiata adeguatamente domattina sull’Unità da Velardi o Rondolino. Potete sfottermi a vostra volta con un qualche argomento del tipo: vedi, anche stavolta sei costretta a parlare di lui, lui ha bucato lo schermo anche stavolta. Potete fare anche voi un tweet spiritoso, casomai vi riuscisse, magari più spiritoso del mio.
Quello che non dovete mai, mai, mai fare, amici è prendermi sul serio e rovinare la mia giornata e la vostra inondandomi di notifiche nel tentativo di spiegarmi:
a) che Renzi in quanto premier è capo delle forze armate e quindi è suo dovere mettere la divisa in queste circostanze. (No, sbagliato, il capo delle forze armate è il capo dello stato, c’è scritto pure su wikipedia oltre che nella Costituzione)
b) che TUTTI i premier prima di Renzi sono andati a visitare le truppe in mimetica. (No, non è vero e a qualcuno potrebbero anche girare le scatole e potrebbero saltar fuori le foto di Prodi, D’Alema, Letta, Monti che passano in rassegna le truppe tutti rigorosamente in giacca e cravatta. Ah, amici, sconsiglio anche di ribattere mostrandomi foto di La Russa e Alfano in mimetica dal momento che: 1) La Russa e Alfano non sono mai stati premier; 2) c’è un limite anche alla scelta degli argomenti e dei modelli)
c) che i giornalisti cattivi parlano di com’è vestito Renzi anziché del suo importante discorso di politica estera. (Perché per non spostare l’attenzione dal suo discorso, importante o meno che fosse, bastava che Renzi si vestisse normale).
Per cui Matteo, sappi questo: questa gente non ti merita. Non ti aiuta, non ti apprezza, non ti capisce. Ed è pure fastidiosa. Vedi di fare qualcosa. Lo dico per te.
Carissima, sono andato a rivedere Il tuo ‘cari renziani’ perché mi era sembrato un bellissimo pezzo. Confermo. Devo comunque rilevare un erore grave che tu e tanti altri state commettendo. Ma perché vi ostinate a chiamare ‘renziani’ dei semplici tifosi o, come si dice ora, dei followers?
C’è forse un progetto, una idea di societa’ futura di riferimento o anche semplicemente qualche idea guida di una formazione politica a sostenere questo ‘renzismo’ dei seguaci? Io fino ad ora non ho trovato niente di cui sopra. E allora se abbiamo dei tifosi o nei migliori dei casi una. Adesione ideologica alle parole del capo chiamiamoli semplicemente come di deve: Abbiamo a che fare con “renzisti” al pari di qualsiasi tifoso sportivo o polico che sia.
Io sono ormai anziano e non voglio fare il presuntuoso vecchietto o insegnante, professione che peraltro non ho mai esercitato, voglio semplicemente riferire a te che quanto appena scritto mi sono state sollecitate da un dibattito, forse antico, degli anni sessanta, che mi ha appassionato in gioventù tra i marxiani e marxisti italiani. Allora la ebbero vinta i marxiani della scuola fiorentina e romana (parte). Ma questi pensavano il futuro. E non è un caso se erano stati i giovani trenta-quarantenni di Togliatti e gli ispiratori degli uomini (almeno due) che lo hanno seguito.
…. Ricordo che anche i bersaniani non scherzavano. A me qualcuno di loro tolse il saluto quando ad esempio osai scrivere che smacchiare il giuaguaro non mi pareva un Programma politico molto interessante e che Bersani stava spalancando le porte al renzismo. Inoltre molti bersaniani si sono poi scapicollati a salire sul carro armato di Renzi.
Io non ho mai tolto il saluto a nessuno, però in effetti smacchiare il giaguaro non era un programma politico e non lo è mai stato. Mi sa che i tuoi argomenti non erano granché. Come quelli dei renzini adesso, del resto.
A maggior ragione
anni fa, diciamo ai tempi delle primarie 2012, scrivevo sul mio blog che il problema di renzi e bersani erano i renziani e i bersaniani. lo scrivevo vedendo il comportamento web e social degli uni e degli altri in quella campagna.
col senno di poi dico che con i bersaniani esagerai in eccesso (e chiedo scusa) e con i renziani invece sbagliai in difetto. i renziani stanno diventando peggio di certi berlusconentusiasti di qualche anno fa per culto della personalità. i migliori sono quelli pronti a cambiare idea a seconda dell’umore renziano. fossi in te, me la segnerei questa della mimetica. capace che tra quelli di oggi che gridano al miracolo renziano ce n’era di quelli che ieri prendevano per il culo la russa quando c’era lui in mimetica.