Chissà se, in questo delirio propagandistico fatto di “Vietnam”, esami di riformismo, processi parastalinisti a parlamentari rei nientemeno che di presentare emendamenti e (signora mia, dove andremo a finire) votarli, chissà se nelle pause di questa operazione di drammatizzazione assurda, cinica e caricaturale ci sarà – magari prima che cominci il famigerato settembre in confronto al quale l’Armageddon sarà uno scherzo – un giornalista, uno, che chieda a Matteo Renzi e/o ci spieghi:
1) se il presidente del consiglio intende cambiare la riforma costituzionale, come aveva detto lui stesso in un’intervista a Repubblica, come il presidente del senato auspica, come la maggioranza del parlamento è disposta a fare, oppure no.
2) su quali punti pensa a modifiche.
3) con quali voti intende approvare la riforma.
Glie ne saremmo grati.