Quindi – grande vittoria – abbiamo strappato a Berlusconi il sì al premio alla lista e non più alla coalizione. Io sono d’accordo. Per chi ha creduto nel Partito democratico, poter finalmente votare direttamente per il proprio partito, e poter puntare a vincere col proprio partito, è una soddisfazione grande, in un paese nel quale per anni per essere cool bisognava parlare male dei partiti, e per avere chances di vittoria alle elezioni bisognava nascondere il partito in qualche calderone indistinto, e per essere leader era meglio se rinnegavi la tua storia di partito. L’avevo anche scritto – altri tempi – qui.
E tuttavia, proprio oggi, mi chiedo: cos’è un partito? Un posto dove io ci sto, ma se io non sono d’accordo si va da Verdini e ci si mette d’accordo con lui per fare quello su cui io non sono d’accordo. E se poi anche un pezzo del partito di Verdini non è d’accordo, chi se ne frega tanto i numeri ci sono. È questo, un partito? Che partito è? Cosa lo voto a fare?
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cos’è un partito? un posto dove se non sono d’accordo discuto, poi discuto, poi discuto,poi si vota e c’è una maggioranza. Normalmente dovrei seguire quello che la maggioranza ha deciso, anche se non sempre sono d’accordo . Cercando nel contempo di convincere gli altri delle mie idee. Se le mie idee diventano incompatibili posso andarmene. Oppure posso fare il contrario e bloccare tutto anche se sono in minoranza fino a quando la maggioranza non fa quello che voglio io. Costringendo la maggioranza a cercarsi i voti da una altra parte per non subire un ricatto continuo o uno stallo perenne. Poi posso fare anche la vittima per gli abusi subìti.