(questo post è uscito su Huffington post)
Questo è un post sulle regole del congresso del Pd. Immagino già le facce e gli “oddiocheppalle”. Il punto però è che anche se tutti sono convinti che non si parli d’altro da settimane, non sono affatto sicura che tutti abbiano capito di cosa si parla.
In molti si spazientiscono a sentir parlare di regole. Si dice “le regole ci sono, ce le abbiamo, facciamo sto benedetto congresso e non se ne parli più”. Si accusa chi parla di regole di essere un burocrate che non coglie il punto politico, di voler temporeggiare o peggio di avere paura della democrazia e della partecipazione. E però io non lo so se tutti le conoscono così bene come pensano, queste regole.
Lo statuto del Pd prevede un meccanismo di elezione del segretario che è stato sperimentato una sola volta, quando quattro anni fa venne eletto Bersani. Già allora emersero diverse perplessità e si alluse alla necessità di rivedere molte cose. Non lo si è poi fatto durante la segreteria Bersani, anche per il modo precipitoso con cui essa si è conclusa, ed è certamente una occasione mancata; però durante la segreteria Bersani sono successe altre cose su cui c’è ancora tempo di riflettere. Ma andiamo in ordine, e vediamole queste regole. (continua qui)