Per Federica Mogherini, contro il gnegnegne

Da ieri sera ricevo tweet e messaggi (per lo più di sconosciuti) il cui contenuto, al netto degli insulti, è riassumibile in “Mogherini è lady Pesc, gnegnegne, alla faccia tua, perepè, e mo’ che dici?”.
Dico che io sono contenta per Federica Mogherini, che conosco da anni e che so competente e preparata per il compito che avrà. Non ho mai scritto una parola contro Federica, e non ho nemmeno mai detto che il governo non ce l’avrebbe fatta a farla nominare. Non mi è piaciuto quasi niente del modo in cui l’obiettivo è stato raggiunto: non mi è piaciuto come è stato liquidato uno scenario diverso, che era possibile, e che poteva portare a un incarico altrettanto importante (anzi, più importante) per Enrico Letta. Non mi è piaciuto che si sia rinunciato da subito a un ruolo italiano negli incarichi economici. Non mi è piaciuto infine come è stato brandito il nome stesso di Federica, a rischio di esporla a umiliazioni che non avrebbe meritato e di indebolire il suo stesso futuro mandato. Ma la scelta del governo alla fine è stata questa, e nessuna di queste premesse implica che io non debba essere contenta che si sia arrivati allo scopo. (Per un giudizio complessivo sui nuovi equilibri dell’Ue poi ci sarà tempo, mancano ancora troppi tasselli).

Quello che mi dispiace, oggi, è constatare ancora una volta che c’è gente davvero convinta che l’obiettivo sia stato raggiunto “alla faccia dei gufi”, che sia un’occasione di sberleffo per chi ha espresso pareri diversi sulla gestione o su possibili altri scenari, soprattutto e con maggior violenza se quel qualcuno è vicino al Pd. Mi dispiace perché quando leggo sui giornali di oggi che il nostro presidente del consiglio parla (giustamente) di “una vittoria di tutto il paese” penso che per molti (non per me) sarà difficile viverla come tale. Mi dispiace che sia proprio lui, con quel costante e pesantissimo giocare sui gufi e sugli sciacalli, ad alimentare questo pessimo clima di tifoseria sguaiata e di divisione, quasi non si rendesse conto del ruolo che ricopre e del suo compito (davvero) di unire e non di dividere il paese.
Vale per molte altre cose, questa piccola considerazione. Ci tenevo a farla oggi, insieme agli auguri a Federica Mogherini, proprio perché lei mi aiuta a ricordare che fare scelte diverse o avere idee diverse non comporta per forza odiarsi o sbeffeggiarsi o gufare gli uni contro gli altri.
So bene che i commenti a questo post si divideranno equamente tra “ahahaha, si vede che rosichi” e “ahahaha, ora provi a salire sul carro ma è inutile”, però che vi devo dire: sono un’ottimista.
Ah, poi qualcuno commenterà: “lo smacchiamo”. Ma di questo parleremo un’altra volta.

2 Responses to Per Federica Mogherini, contro il gnegnegne

  1. Io odiavo Berlusconi. Per il fatto che x me era del tutto evidente vent’anni fa, quello che ci dicono oggi le ore d’aria di toto Riina. Per il fatto che ha dato dignità politica e di dibattito e di potere, a istanze razziste ed eversive per le quali i soli posti degni erano le fogne o le patrie galere. Per il fatto che milioni d ‘italiani abituati a tacere certe pulsioni, hanno potuto finalmente dare libero sfogo alla propria elementare voglia di prevaricaricazione. Sono tornate al voto maggioranze silenziose e nerastre e dopo vent’anni il paese, in termini di diritti e democrazia, è regredito di cinquanta. Io non odio Renzi. Ma lo ritengo il risultato, a sinistra, di vent’anni di regressione Berlusconiana.

  2. Gufa rosicona saltatrice sul carro gnegnegne e guarda ci aggiungo pure …BIONDA! Tiè

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