Caro Lotti scusa, come fai a dire che Orsoni non è del Pd?

questo post è uscito anche su Huffington post
Caro Luca Lotti, scusami tanto. Ma come fai a dire che Giorgio Orsoni non è del Pd? Orsoni, il sindaco di Venezia. Quello che ha vinto le primarie, sostenuto dal Pd. E poi le elezioni, al primo turno, sostenuto e festeggiato da tutto il Pd. Uno dei mitici sindaci del Pd, hai presente? Quelli che volete fare senatori, per il cambiamento. Ma ora lungi da me rinfacciartelo, figuriamoci.
Non eri tu, scusa, il Luca Lotti che in segreteria (segreteria Epifani) da responsabile Enti locali caldeggiava “primarie aperte, apertissime”, sottintendendo che “quelli di prima” l’altra volta non le avevano aperte abbastanza? Ecco, volevo chiederti: chi è del Pd allora scusa? Solo chi ha la tessera è del Pd adesso? E come mai allora anche chi non ce l’ha, la tessera, partecipa alle primarie per eleggere il segretario del Pd, dove uno vale uno, e il voto di Orsoni conta come il mio, e come il tuo? Orsoni, ricorderai, ha partecipato da sindaco di Venezia alle primarie per il segretario del Pd, schierandosi apertamente per Matteo Renzi, ma ora lungi da me rinfacciartelo, figuriamoci. È che mi domando, e non capisco, se ora improvvisamente per essere del Pd si debba essere iscritti, e allora perché mai chi non è iscritto decide chi dev’essere il nostro segretario, se non è del Pd. Hai detto che non è del Pd perché “non è mai venuto alla direzione”, ma ti ricorderai che anche Matteo, quando era sindaco di Firenze, alla direzione non ci veniva, pur avendone diritto. Alla “seduta di autocoscienza” anzi. Non ci veniva. Eppure Matteo era un sindaco del Pd no?

Il fatto è, vedi Luca, che non solo arriva un momento, quando si assume la responsabilità di qualcosa, in cui continuare a dare la colpa agli altri, a quelli che c’erano prima, diventa un esercizio odioso, patetico e inutile. Il fatto è che penso che la tua dichiarazione sia una palese violazione dello statuto del Pd. Quello che recita, articolo 1: “Il Partito Democratico è un partito federale costituito da elettori ed iscritti, fondato sul principio delle pari opportunità, secondo lo spirito degli articoli 2, 49 e 51 della Costituzione”. Nonché, articolo 2: “Il Partito Democratico affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali”. Ecco volevo chiederti, non per polemica ma proprio perché mi interessa: chi è del Pd e chi non lo è?
Te lo chiedo, vedi, perché tu sei un dirigente importante e molto vicino al nostro segretario. E perché oggi in tanti ci dicono che “bisogna fare formazione”, “bisogna fare selezione della classe dirigente”, anzi lo dice proprio anche Matteo, e io son d’accordo. E però volevo sapere: come si fa?
Non è che voglio fare la rompiscatole, vorrei davvero discutere di questo. Mi piacerebbe tanto, ma da tanto eh. E visto che ora non ci sono le primarie e nemmeno le elezioni alle porte, ti andrebbe se ne parlassimo un po’? Laicamente, serenamente, fuori dalla retorica e senza evitare qualche argomento un po’ scomodo e impopolare, una volta tanto. Senza dar sempre la colpa a qualcun altro, anche quando proprio dare la colpa a qualcun altro non è una cosa sostenibile. Perché dobbiamo fare in modo che questo partito funzioni no? Lo vogliamo tutti, giusto? E con questo statuto non funziona mica. Dillo a Matteo. Perché vedi, lui “faremo pulizia” in questi giorni non l’ha detto, anche se in tanti gli chiedono di dirlo. E io sospetto di sapere perché non l’ha detto: perché non può. Nessun segretario può “fare pulizia” in questo Pd. Nemmeno lui.
E vedi Luca, purtroppo (per me, eh) alla luce dei fatti i numeri per cambiare lo statuto non ce li hanno avuti né Bersani né Epifani. Voi sì invece, ce li avete. Per cui la mia domanda è: che pensate di fare? Perché alla fine, o “le primarie sono aperte”, oppure “Orsoni non è del Pd”. Tutt’e due le cose no, è impossibile.

6 Responses to Caro Lotti scusa, come fai a dire che Orsoni non è del Pd?

  1. Per mia fortuna non ho mai votato il PD, e anche poco quelli prima. (e forse poco anche il PCI del “santo”Berlinguer. Che si sa i santi fanno comodo li metti lì e lì stanno…tanto sono morti).
    Ma condivido assolutamente il post di Chiara . Aggiungo che io conosco molti dei Renziani “doc” (gli storici) e quello che ho capito (li conosco da molto, molto tempo, da15 anni, quindi prima che nascesse il fenomeno) è che il loro progetto, fin dall’inizio (ve lo ricordate il “giovanissimo presidente della Provincia”?) è stato quello della pura, brutale, radicale conquista del potere, punto. Al netto di programmi, amicizie, intrallazzi, minacce e porcherie varie. Per il potere hanno spianato prima un partito (il pd che si è aperto come una scatoletta di tonno) e poi un paese. Nei comuni dove i non renziani si sono candidati a sindaco, i loro ordini di scuderia (scuderia in senso proprio: hanno cavalli che corrono a comando. Potrei indicarvi nomi e cognomi) hanno fatto sì che andassero al ballottaggio (mi sono spiegato? i Renziani hanno fatto votare il candidato non del PD. Vi ricorda qualcosa? ad esempio in certo Prodi?). Qui stiamo ancora a ragionare del PD, della sinistra. Questo PD ormai trasformato non c’entra nulla coi partiti. E’ una macchina da guerra, condotta da un uomo solo al comando (e circondato da nullità), imbevuta di populismo, autoritarismo e peronismo. Fenomeni dai quali questo paese sembra non voler uscire mai. Cosa volete che a Renzi importi del Mose, delle tangenti, o del PD? Renzi userà questa cosa per sparare due trombonate che gli faranno crescere ancora il consenso (anche se del 55% degli italiani), mentre i fidi maestri sostituti continueranno nel loro lavoro sporco. E senza scrupoli . “Orsoni, chi era costui”? se potessero lo farebbero affogare nei canali di Venezia. Del resto il “capo”a cui ormai tutta la stampa italiana si è genuflessa in maniera vergognosa, è stato condannato dalla Corte dei conti e non per cose da poco. Ma questo è meglio non dirlo, distrurberebbe il manovratore mentre ci sta portando tutti in una nuova splendida avventura italiana. Buon divertimento.

  2. Sandro Nardini

    Lo scandalo dell”Expo venuto fuori 2 settimane prima delle Elezioni, con Grillo a urlare a Milano, non ha spostato nemmeno un voto. Renzi ne esce alla grande, come sempre ….ed anche questo nuovo scandalo non lo scalfisce minimamente, anche perché, il sindaco veneziano è un bersaniano doc, come la Geloni, un suo oppositore storico, che durante le Primarie 2012 si rifiuto’ di ricevere Renzi, mentre abbraccio’ pubblicamente Bersani, un sio nemico personale all’interno del PD. Vanno rottamati tutti, come la Geloni e D’Alema

    • chiarageloni

      vedo che lei coglie il punto, complimenti.
      (peraltro su orsoni “bersaniano storico” ho qualche dubbio, ma non mi va di perdere tempo a controllare)

  3. (rileggendomi, in effetti, di vis polemica nei confronti dei renziani ce n’è parecchia di più nel mio commento che nel tuo post…)

  4. tralascio la vis polemica nei confronti dei renziani – sempre presente nei tuoi scritti – e dico che il punto è, come hai ben sottolineato, il rapporto tra iscritti e non iscritti.
    la cosa che mi lascia perplesso del PD degli ultimi mesi (e uno dei principali motivi per cui preferisco Civati a Renzi) è che, francamente, non capisco quale sia l’idea di partito: è un comitato elettorale? è un partito personale?
    dall’esterno, il processo decisionale del PD da dicembre ad oggi è stato il seguente.
    1. le primarie aperte a tutti individuano un segretario
    2. il segretario, con un gruppo di collaboratori, decide le cose da fare
    3. le cose da fare vengono presentate a una direzione e chi critica è un rosicone / uno che non si rassegna al risultato delle primarie / un disfattista / un gufo / un parruccone / un conservatore di rendite di posizione / uno che non vuole spezzare le catene della sinistra (in breve: chi non si adegua a quelle cose da fare viene additato al pubblico ludibrio)
    quindi, davvero due cose io non riesco a capire:
    a) per quale motivo dovrei iscrivermi al PD se il mio voto comunque vale quanto quello di uno che si sveglia la mattina delle primarie e decide di votare anche se del PD gliene importa il giusto;
    b) per quale motivo, da iscritto, dovrei partecipare alla vita di partito se tanto le decisioni quelle devono essere e guai a pensarla diversamente (per dirla alla paolo gentiloni “nun je rompe er cazzo a renzi!”).

    quello che posso dire è che nel mio territorio sempre più gente iscritta al PD, anche da anni, è sfavata non da renzi, ma dai renziani e da certi loro atteggiamenti. c’è gente che lascia il partito non perché dissente, chessò, sulla riforma del senato o sulla legge o sugli 80 euro, ma perché non gli piace il PD come luogo. non so se anche altrove sia così, dalle mie parti, però, sì.

Leave a Reply to chiarageloni Cancel reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *


*