Tag Archives: partito democratico

Tutti pazzi per Marini

(questo post è uscito su Huffington post Italia)

Ho imparato da anni la regola, e la seguo: quando non ti capiscono è sempre colpa tua. Per cui mi prendo la mia parte di responsabilità (che è molto più piccola di quanto appare, solo che io ci metto sempre la faccia). Tuttavia, siccome sono molte le cose che anch’io non capisco, siccome mi chiedo se siamo tutti impazziti, siccome credo nelle parole al punto da averne fatto il mio mestiere, provo a spiegare anch’io le mie ragioni e i miei pensieri. Se continueremo a non capirci, almeno ci avrò provato. Dopodiché, se non ci capiamo più, vorrà dire che è ora di metterci a fare altro. Naturalmente io per prima. (continua qui )

Sulle porte aperte o chiuse della Direzione Pd (SVEGLIAAAA)

Non tocca a me decidere, è inutile che mi chiocciolate. La decisione se consentire che Youdem trasmetta in diretta la direzione di mercoledì, o se la riunione debba svolgersi a porte chiuse, o ancora accessibile solo ai giornalisti attraverso un circuito interno, spetta alla direzione del pd, non certo a Youdem, che è come sempre a disposizione di ciò che il pd deciderà. È inutile anche che mi replichiate, quando vi rispondo come ho appena detto, che “potrei almeno provare a proporlo”. Se avessi qualcosa da proporre a qualcuno, qualcosa che riguarda il mio lavoro e il partito in cui, per la mia piccola parte, ricopro momentaneamente un ruolo, prenderei il mio bel cellulare, comporrei uno dei tanti numerini che ho in rubrica e proporrei. Non userei certo un social network per comunicare con gente che ha la stanza vicina alla mia al Nazareno, non manderei un tweet a persone che sento quattro o cinque volte al giorno per lavoro. In tanti, che son pronti tutti i giorni a darci lezioni su come si comunica in rete, si regolano diversamente: evidentemente son più bravi comunicatori di me. Io come stile di comunicazione cerco per prima cosa di evitare gli esibizionismi narcisi e di pensare alla ditta. Ma forse altri conoscon ditte che prosperano con la politica del “facciamo un po’ come cazzo ci pare che così andiamo sui giornali”. Io ho frequentato un’altra scuola, sono una ragazza all’antica. Continua a leggere

Habemus Inno

A me m’hanno rovinato i cantautori ma in questo caso, eccezionalmente, posso farmi rovinare da una cantautrice. Questa è “Inno“, la canzone che Bersani ha scelto per accompagnare il Pd. Credo che piacerà, credo che la sera del 25 febbraio ci abbracceremo ascoltandola, ci credo da quando l’ho sentita la prima volta. Credo da tempo che Gianna Nannini, la sua voce, la sua musica, stia bene con Bersani. Ho amato la Canzone popolare più della stagione stessa dell’Ulivo, ho creduto che non ne avremmo mai trovata un’altra così bella. Perché Ivano è Ivano, e poi c’era pure “popolare” nel titolo, che per noi che abbiamo fatto il tirocinio a piazza del Gesù non è mica poco. Ma credo che questa sia una buona scelta, che funzionerà. Ora che siamo un partito un Inno ci serviva. Ora che siamo un popolo, i popoli hanno un Inno.

Continua a leggere

La Terza Repubblica dei democratici cattolici

(questo post è uscito sull’Huffington post italia)

Scrivo per riprendere e segnalare questo pezzo di Massimo D’Antoni per il sito Left Wing, che mi sembra davvero importante e condivisibile. E’ proprio il giorno giusto per aggiungere qualche considerazione, quello in cui da un lato come rivela l’Huffington Post la lista Monti mostra qualche imprevista difficoltà in quella che sembrava una corsa lanciata verso una nuova rappresentanza dei cattolici, e dall’altro il Pd annuncia la candidatura alle prossime elezioni di quattro figure rappresentative di quel mondo. (continua qui )

Alfano da Ruini, ma resta il no della Cei all’ex premier

(questo articolo è uscito sull’Unità di oggi)

Difficile che sapremo mai che cosa si sono detti lunedì pomeriggio, nell’abitazione dell’ex presidente della Cei, Angelino Alfano e il cardinale Camillo Ruini. Ma anche questa visita riservata, di cui nessuno doveva venire a conoscenza, è a suo modo un segno dei tempi. Non era infatti il Cavaliere a varcare la soglia di Monsignore, già regista di mille manovre e storico patrocinatore del bipolarismo a prevalenza berlusconiana della seconda repubblica, bensì il delfino sconfitto e declinante, il segretario già candidato alle primarie e ora in piena umiliante ritirata. Che Ruini abbia offerto ad Alfano la sua vicinanza spirituale, o che gli abbia suggerito qualche estremo argomento per provare a fermare il ritorno del Cavaliere, o che infine – ed è l’ipotesi più intrigante – Angelino sia andato per chiedere consiglio su qualche difficile via d’uscita per sé e per chi, nel Pdl, non intendesse rimanere sotto le macerie del “muoia Sansone con tutti i Filistei” berlusconiano, paradossalmente poco cambia: per la Chiesa italiana, il Silvio Berlusconi di oggi non è più un interlocutore proponibile. Continua a leggere

Giovani turchi, adesso c’è il manuale

(ho scritto per l’huffington post una recensione del Manuale del Giovane turco, il nuovo libro di Francesco Cundari)

Potete leggerlo perché essere un giorno un giovane turco è il vostro sogno nel cassetto, o perché volete stare alla larga dal rischio di diventarlo. Potete farvi intrigare dal sottotitolo innegabilmente interessante, “come scalare la politica italiana senza essere miliardari”. Oppure potete dargli un’occhiata solo per divertimento: possiamo garantire che non ve ne pentirete se siete dotati di un minimo sindacale di ironia o autoironia. “Il manuale del giovane turco” di Francesco Cundari (Editori internazionali riuniti, 12 euro) in tutti questi casi è il libro che fa per voi. (continua qui )

Miracolosamente “noi”, il giorno prima

il blog allonsanfan mi ha chiesto di scrivere qualcosa su oggi

Ultimo giorno, ultime ore. Avevo anche pensato, magari: parrucchiere. Ma meglio di no, ci sono cose da scrivere, amici da sentire, la posta da guardare che non si sa mai. E poi se serve qualcosa. Tutta la mattina telefono e computer infatti. E poi, piove. Speriamo domani no. (continua qui)

“Tu non dovresti schierarti”. (Per fatto personale)

So di averne già parlato. So anche che manca poco e poi per fortuna sarà finita, Bersani avrà vinto le primarie e si potrà guardare avanti sperabilmente (per quanto mi riguarda) tutti insieme. Ma sono fatta così, non so resistere alle tentazioni. E non so non reagire agli insulti. Allora, un piccolo sfogo, e qualche domanda per chi ha voglia di rifletterci su: su twitter, dove lo spazio per discutere è quello che è, spesso – non sempre gentilmente – mi viene contestato non tanto quello che dico e penso sulle primarie del centrosinistra, ma il fatto stesso di dirlo. Tu non dovresti parlare così, è la sostanza al netto di qualche ingiuria da social, tu dovresti essere imparziale perché sei un dirigente politico. Oppure, mi dicono, tu non dovresti schierarti perché dirigi la televisione del PdContinua a leggere

Il centrosinistra fra palco e realtà

(questo post è stato pubblicato sull’huffington post italia)

Io penso che il messaggio più innovativo lanciato dai candidati alle primarie ieri sera dallo studio di Sky sia quello con cui si è concluso l’appello elettorale di Pierluigi Bersani (e l’intera trasmissione): “Non chiederò di piacervi, ma di essere creduto, perché vi dirò la verità”. (continua qui)

Quella volta che mi intervistò Repubblica

Cose da raccontare ai nipotini: sapete ragazzi, una volta la zia fu intervistata da Repubblica. A parte il fatto che il #carotitolista, non si sa perché, si inventò di una cravatta portafortuna di cui nessuno aveva parlato, mi dissero che non me la cavai neanche male. Ho conservato il ritaglio, sapete. Eccolo qui