Un anno fa, il sei novembre, è uscito il nostro libro, Giorni bugiardi. Senza un complice come Stefano Di Traglia io da sola non avrei mai avuto il coraggio, per cui va a lui, oggi, il primo grazie.
Il secondo va a Pier Luigi Bersani, per la sua “non contrarietà” iniziale e poi per la sua guardinga e divertita disponibilità. E per le birre del pomeriggio, che aiutano a chiacchierare.
Il terzo ad Alessio Aringoli e agli Editori internazionali riuniti che ci hanno creduto insieme a noi.
Il quarto a Ivano Fossati che ci ha scritto la colonna sonora a sua totale insaputa.
Ma oggi volevo dirvi che in questo anno siamo stati, Giorni bugiardi e noi:
su tutti i giornali, grazie fra gli altri a Fabio Martini, Stefano Folli, Aldo Cazzullo, Pietro Spataro, Mariantonietta Colimberti, Wanda Marra, Tommaso Ciriaco
a Che tempo che fa grazie a Massimo Gramellini
a Roma, col presidente del consiglio Enrico Letta (grazie!) e la diretta Sky
a Pietrasanta, con gli amici della Libreria Nina
a Montesacro, nel salotto di Maurizio e Rossella, altro che tribuna politica
a Bergamo, Di Traglia solo, io in spirito
a Modena, nel cuore di tanti eventi che abbiamo raccontato
a Firenze, alle Murate, ma non ci hanno incarcerato
a Milano, con Roberto Maroni e Maurizio Martina
a Reggio Emilia, in una libreria meravigliosa
a Piacenza, serata speciale e indimenticabile
a Verona, con due ex sindaci
ad Abano, coi fantastici ragazzi del circolo
ad Acquapendente, una sera di nebbia da lupi
a Spazio Incontro, associazione di Montesacro
a Grassano, il paese di Carlo Levi e della nonna di Bill de Blasio
a Marina di Carrara, dove ci ha raggiunto la notizia più brutta, il 5 gennaio
a Cervia, in un altro nebbione
a Ravenna, in un’altra libreria fantastica
a Chiaravalle, una cioccolata calda in cui il cucchiaino stava in piedi
a Macerata, in un’altra sera da lupi, ma il giorno dopo si è rivisto il sole
a Ostia, nel giorno più duro, quello in cui ho lasciato Youdem
a Ercolano, dove abbiamo visto anche l’eruzione (virtuale, per fortuna)
a Mantova, che devi prendere tre treni per arrivarci e tre per tornare
al glorioso circolo Pd di Primavalle
a Mondragone, tornando con la scorta di sfogliatelle
a Campagnola Emilia, in un alberghino dove sembrava di stare nel lettone della nonna
a Torino, non proprio al Salone del libro ma quasi
a Cagliari (lo dico qui: grazie a Miguel Gotor, il nostro primo lettore)
a Ladispoli, ed era già passato quasi un anno
a Barletta, e ancora erano così tante le cose da dire e da ascoltare.
Grazie a tutti per questo anno meraviglioso. Agli amici dell’Associazione del Libro parlato di Modena, che hanno giustamente preteso di leggerci anche loro. A chi ci ha invitato, ospitato, domandato, ascoltato, contestato. A chi si è messo nei guai e ha litigato. A chi ha scritto per ringraziare. A quelli che hanno pianto (qualcuno c’è). Tutti questi incontri, tutte le persone trovate e ritrovate, tutte le parole i ragionamenti i complimenti i rimpianti i propositi restano piantati nel cuore. E ricordatevi: i Giorni bugiardi continuano.